Una delle domande più frequenti che mi vengono poste è come si trova lavoro in ambito cosmetico e in questo articolo potete trovare alcuni spunti se siete anche voi in fase di ricerca. Insieme a Carlotta Del Negro, Aurora Vignati, Elisa Zadro, Giorgia Palmieri, Claudia Negri e Francesca Delli Turri che selezionano il personale per diverse aziende, tra le quali anche cosmetiche, abbiamo stilato una lista di cose da tenere in considerazione quando cerchiamo lavoro.
FORMATO
Esistono molti formati disponibili, Elisa Zadro e pure io consigniamo Canva: fornisce centinaia di template e ce ne sono per tutti i gusti, semplicissimi ed intuitivi da modificare poi a proprio piacimento. L’Europass? Certo, è il classico formato, anche se a me ha un po’ stancato però, lo preciso, è un mio parere personale. Il formato europeo nasce dal desiderio di essere uno standard facile da caricare nelle banche dati per poter fare poi estrazioni o ricerche avanzate per parole chiave, ma perde ciò che davvero fa la differenza: la personalizzazione.
Se però siete convinti che l’Europass faccia al caso vostro tenete presente che la formattazione lo rende difficile da compilare in Word, a meno che non siate cintura nera del pacchetto Office. Nella maggior parte dei cv europei (tra cui l’Europass) ci sono spazi enormi ridondanti e inutili, paragrafi mal formattati e altri "errori" grafici che rendono difficile la lettura e allungano il testo. Ricercate modelli dal layout semplice ma leggibile, dove gli spazi facilitano chi ci valuta per passare da un paragrafo all’altro e quindi da un’esperienza all’altra.
Utilizzate un font facilmente leggibile, con poche grazie e attenetevi alla semplicità (ci sarà tempo più avanti per usare un Comic Sans).
CARRIERA
È importante elencare le proprie esperienze lavorative in maniera chiara (data di inizio e fine) preferibilmente partendo dalla più recente, come mi ricorda Claudia Negri, e sotto a tali esperienze indicare poi per ciascuna in maniera sintetica (elenco puntato magari) le mansioni ricoperte (es. consulenza ad aziende, ricerca e selezione di profili altamente specializzati, screening delle candidature, ideazione delle jobs e così via), naturalmente si può entrare più o meno nello specifico anche in base alla coerenza delle mansioni con la posizione per cui si applica, appunto.
COME GESTIRE LE PAUSE
E se per alcuni anni sono rimasto fuori dal mondo del lavoro? Non è un problema e non lo deve essere. Un breakdown psicologico o una gravidanza e in generale tutti gli eventi che ci portano a un allontanamento dal mondo del lavoro, sono eventi da non considerare problematici, ma che anzi, possono essere l’occasione per raccontare l’arricchimento in termini di esperienze che ne abbiamo tratto. Consiglio vivamente di ascoltare la puntata Raccontare il tempo della maternità puntata n 3 e Raccontare la fragilità, puntata n 5 nel podcast “Le parole per farlo” di Annamaria Anelli su Storytel. Quindi mi raccomando niente buchi o salti temporali: la progressione temporale delle vostre esperienze (e non parliamo solo di lavoro!) deve essere continuativa.
DOVE
Tendenzialmente le aziende danno priorità a chi è geograficamente più vicino alla sede interessata. Se avete in previsione di spostarvi nella città o nel quartiere dove si trova il nuovo posto di lavoro, per il quale vi candidate consiglio di aggiornare il vostro domicilio in modo da avere maggiori possibilità.
CONTENUTO
I dati personali e i recapiti sono importanti anche se a volte sono dati per scontati (controllate che sia presente il numero telefono o con indirizzo mail giusto). Siate precisi sui ruoli ricoperti e sulle responsabilità: non basta inserire il termine "formulatore senior", specificate le attività e le responsabilità principali. Per le competenze tecniche, per il campo cosmetico suggerisco di inserire tecniche che si conoscono e strumenti che si sanno e utilizzare, come per esempio uno spettofotometro o un particolare tipo di gestionale.
ETÀ E FOTO
All'estero età e foto non si inseriscono per questioni di privacy e per evitare discriminazioni. In Italia si usano ancora soprattutto la data di nascita perché se è aperta una posizione come apprendista l’età del candidato non potrà essere superiore ai 29 anni. La foto deve essere fatta a modino: astenetevi da selfie, foto in costume, ritagli da foto di famiglia o della gita parrocchiale. Banditi pure gli occhiali da sole, non importa se la lente è fumé: al recruiter non interessano i vostri gusti in fatto di accessori.
TRATTAMENTO DEI DATI
Va sempre inserito il riferimento alla legge sul trattamento dei dati personali, altrimenti il recruiter è costretto a non prendere in considerazione il cv.
CONCISI
È importante che il curriculum non sia prolisso ed eccessivamente lungo: mantenete alta l'attenzione di chi lo legge.
SIATE CAMALEONTI
Se vi candidate per diverse posizioni vi consiglio di stilare il cv per la posizione offerta in modo tale che le competenze che offrite sono coerenti con la abilità previste per quella posizione. Il cv cambia a seconda del ruolo, dell’azienda, del livello di esperienza raggiunto: non si può semplicemente aggiungere un nuovo paragrafo senza adattare tutto il resto. Bisogna modificare le parole chiave, far emergere nelle proprie esperienze le peculiarità richieste dalla job description del nuovo ruolo, anche utilizzando le parole stesse dell’annuncio. Giorgia Palmieri racconta: “qualche mese fa mi ha contattato un amico ingegnere meccanico chiedendomi di aiutarlo a scrivere un cv per una certa posizione manageriale. Il suo cv era tecnico, prolisso e non diverso, se non per numero di esperienze, a quello di un junior. Il manager richiesto dall’annuncio doveva essere in grado di gestire budget importanti, progetti in diverse nazioni e un team dislocato di tecnici. Il cv di questa persona non mi diceva che lui fosse già in grado di svolgere tutte quelle mansioni perché era troppo calato nel dettaglio e occupava 10 righe per ogni esperienza. Solo parlando con lui ho scoperto queste skills. Non tutti però hanno la possibilità di approdare al colloquio o anche solo alla call conoscitiva: bisogna integrare i tecnicismi con le skills richieste dall’annuncio tramite parole chiave, e bullet points”.
Carlotta Del Negro ricorda di non trascurare il profilo Linkedin che deve essere aggiornato ciclicamente e inserendo ciò “a cui si aspira”. E aggiunge: “è un motore di ricerca che funziona per parole chiave, puoi essere anche il nuovo Marchionne ma se nel job title scrivi ‘in cerca di nuove opportunità’, il tuo nome non uscirà mai in alcuna ricerca”.
SOFT SKILLS
Ricordatevi delle soft skills (come la precisione, la chiarezza logico-mentale, la creatività, la capacità di sintesi e via dicendo) e soprattutto non cadere nelle banalità. Purtroppo, i recruiter si lamentano di leggere soft skills tutte uguali: se un cv deve distinguersi dagli altri questo paragrafo può far scadere nella ovvietà il resto della presentazione. Evitate frasi generiche come “buone capacità di lavorare in gruppo”: chi di noi ammetterebbe di essere un pignolo nazigrammar che non fa altro che lamentarsi? Cercate di far emergere il perché avete quella particolare soft skill; ad esempio, essere stato per anni un boyscout o aver fatto volontariato in centro estivo per anni potrebbe far intuire al recruiter buone capacità di ascolto e di pazienza. Tenete sempre a mente che lo scopo del cv è quello di farsi ricordare dagli altri, quindi non scadete nelle banalità.
ERRORI
Ricontrollate sempre più volte il testo per evitare errori, anche banali, e magari fate leggere il cv a un amico o a una persona fidata. Aurora Vignati racconta: “ti assicuro di aver visto decine di cv pieni zeppi di errori (grammaticali, di battitura o di impaginazione). Una volta un ragazzo aveva sbagliato a scrivere il proprio nome. Fedreico. Me lo ricordo ancora dopo anni, il mio manager si era rifiutato di presentarlo alla linea”. Quindi rileggete il testo più e più volte.
RINOMINA FILE
Siamo arrivati quasi alla fine, è il momento di salvare il file in pdf e ci sorge una domanda: come lo rinominiamo? Francesca Delli Turri mi fa alcune divertenti considerazioni, che riporto tali e quali, su quanto sia importante rinominare il pdf a modino appena creato e di come non bisognerebbe salvare il file:
“Europass-CV-20140107-IT.doc (ma è la combinazione di una cassaforte?)
cv ale.doc (ale? Ma che sono tua sorella?)
curriculum vitae word agg4pdf.pdf (complimenti per il salvataggio e l'estensione)
nome_dell'azienza_a_cui_lo_stai_mandando.PDF (what???)
cvRuggeriChiaraserio.pdf (serio? Perché, ci sono anche i curricula scherzosi?)
e infine CV.pdf e CURRICCULUMVITAE.pdf: ma come faccio a trovarti se non metti nemmeno un tuo riferimento?
Purtroppo, solo il 20% dei cv che arrivano riportano il nome e cognome, per questo mi raccomando di salvare il vostro cv in un formato facilmente identificabile come ad esempio Nome_Cognome_CV.pdf”.
Carlotta Del Negro aggiunge: “Il cv è un biglietto da visita, è una finestra non solo su ciò che abbiamo fatto, ma su come decidiamo di raccontarlo.
La scelta del carattere, dell'impaginazione, lo stile lessicale, il livello di sintesi: tutto concorre a dire qualcosa anche su di noi, oltre che sul lavoro che svolgiamo o sugli studi che abbiamo seguito.
Non solo, il curriculum è "vivo", cambia insieme a noi e alle esperienze che abbiamo: non solo il lavoro, ma gli incontri modificano anche il nostro modo di guardare a ciò che abbiamo fatto e dare una nuova luce”.
Infine, consiglio il podcast su Storytel di Annamaria Anelli “le parole per conoscersi” e “le parole per farlo” perché offre molti di spunti interessanti su come presentarci e raccontare le nostre esperienze su un foglio di carta.
Questo articolo è gratis.
Lo possono leggere tutti e e mi fa piacere che anche tu l’abbia letto.
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Questo articolo è stato il frutto di un lavoro di gruppo delle professioniste hr già citate e di molte persone della community che si sono prese la briga di scrivermi e condividere con me il loro puto di vista: grazie!
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